Monday, November 27, 2006

Viðrar vel til loftárása


Ég læt mig líða áfram
í gegnum hausinn
hugsa hálfa leið
afturábak
Sé sjálfan mig syngja fagnaðarerindið
sem við sömdum saman
Við áttum okkur draum
áttum allt
við riðum heimsendi
við riðum leitandi
klifruðum skýjakljúfa
sem síðar sprungu upp
friðurinn úti
ég lek jafnvægi
dett niður
alger þögn
ekkert svar
En það besta sem guð hefur skapað
er nýr dagur.

Friday, November 24, 2006

Nasce la rivista Dintorni!

È con gioia che annuncio la nascita di Dintorni, la rivista di letterature e culture dell'università di Bergamo.

Numero 1
Lingua, alterità, identità

Atti del Convegno Internazionale tenutosi presso l’Università degli Studi di Bergamo il 24 e 25 novembre 2005

La rivista che si presenta oggi al pubblico nasce dall’iniziativa di un gruppo di docenti di letteratura (e dintorni, appunto) dell’Università di Bergamo che hanno ravvisato l’opportunità di creare uno spazio editoriale di carattere istituzionale in cui potessero esprimersi le molteplici ricerche in atto. È naturale quindi che essa sia sostenuta dai Dipartimenti interessati, in quanto luoghi della ricerca.
Si è pensato in primo luogo a uno spazio per i lavori collettivi, che si svolgono numerosi nei gruppi e nei Centri di ricerca locali, nazionali e internazionali, nei Dottorati, nelle aggregazioni disciplinari e interdisciplinari, nella didattica ordinaria e nei seminari e convegni che caratterizzano in modo così rilevante una Università come quella di Bergamo, giovane e dinamica, piccola ma non minore, periferica ma non provinciale.
Da qualche tempo, nella pluralità delle singole iniziative si era cominciato a cogliere un intrecciarsi di temi e di problematiche, uno spontaneo rimandarsi di sollecitazioni e di domande che travalicavano i confini settoriali: segno di una maturazione raggiunta dai vari contesti di ricerca creatisi negli anni, e che si impegna oggi soprattutto sui temi dell’interculturalità, delle identità incrociate, dei linguaggi multipli, di una circolazione culturale ormai planetaria e meticcia, osservandoli dalla propria collocazione geostorica, che è europea, ma che non intende qualificarsi come eurocentrica. A tali contesti, così fittamente intrecciati, Dintorni intende offrire uno stimolo e un approdo editoriale, affiancandosi alle altre pubblicazioni, consolidate o di recente istituzione, che, in numero cospicuo e con caratteristiche varie, coltivano il fertile campo umanistico della nostra Università.
Una rivista istituzionale esprime necessariamente (e opportunamente) la pluralità delle discipline, delle metodologie e degli orientamenti culturali dei suoi redattori. Nel processo di consultazione che ha portato a fondare la nuova rivista, ci è parso che la forma più appropriata per rappresentare e per incentivare la nostra collettività plurale fosse quella dei numeri monografici, o almeno prevalentemente tali, affidati di volta di volta a promotori responsabili. Il numero inaugurale, dedicato ai lavori svolti in un convegno internazionale sui temi della lingua, dell’identità e dell’alterità, non potrebbe meglio rappresentare una così larga parte dei nostri interessi, delle nostre ricerche e delle nostre speranze in un lavoro culturale che apra orizzonti, o quanto meno contribuisca a tenerli aperti.

Per acquistare online la rivista, cliccare qui.

Wednesday, November 22, 2006

Anch'io sarò il tuo specchio...


Il mio amoruccio mi ha dedicato questa bellissima canzone dei Velvet Underground... (sospiro)


I'll be your mirror
Reflect what you are, in case you dont know
I'll be the wind, the rain and the sunset
The light on your door to show that you're home

When you think the night has seen your mind
That inside you're twisted and unkind
Let me stand to show that you are blind
Please put down your hands
'cause I see you

I find it hard to believe you don't know
The beauty that you are
But if you don't let me be your eyes
A hand in your darkness, so you won't be afraid

When you think the night has seen your mind
That inside you're twisted and unkind
Let me stand to show that you are blind
Please put down your hands
'cause I see you

Ill be your mirror

Monday, November 20, 2006

Il viaggio di ritorno


Il treno è partito lentamente dalla stazione di Genova. Dal finestrino guardo la valle dello Scrivia e gli alberi rivestiti dei loro colori autunnali: il giallo, il rosso, il marrone. In una galleria incrociamo un altro treno... una lunga linea luminosa nel buio...

'Come alive' he said 'don't go'
It could be such a beautiful world...


La luce del sole vibra tra le mie ciglia, riuscendo a farsi strada nella foschia...

When my mother was out for the evening I'd take off my clothes and dance naked , barefoot, through the dim apartment on the shaggy carpets. The glittering spires outside surrounded me like astounded adults. Snow fell, swirled, slalomed past our windows. A cloud got caught between our building and the next. The second Sibelius symphony provided me with exalted feelings to interpret. What a relief to feel longing in my arms, passion in my legs, craving after beauty in my hands rather than in my head for once...

Una ragazza bionda, in una giacca verde di velluto morbido, mi getta il suo sguardo curioso da sopra le pagine del quotidiano che sta leggendo...

Bones Skin Hair Mouth... Left shoulder...

Guardo il mio riflesso nel vetro, per vedere ciò che vedi tu quando mi guardi. Fuori il tempo è cambiato. Il sole si è trasformato in nebbia. Mi sto allontanando da te - solo per poco - e anche dal tuo calore e dalla tua luce....

I was just looking for happiness...

Ora gli alberi sono corpi macilenti che vagano spettrali nell'orizzonte del mio sguardo...

If I could stay... Then the night would give you up. Stay...then the day would keep its trust. Stay...with the demons you drowned. Stay...with the spirit I found. Stay...and the night would be enough.

Le fabbriche invadono lo spazio del finestrino. Una fugace apparizione e poi via. Ora a fare la sua comparsa è una vecchia stazione con le tettoie in ghisa che mi fanno sentire come un viaggiatore d'altri tempi, su un treno a vapore, alla scoperta di qualche meraviglia o qualche nuova frontiera...

Sit down, give me your hand. I'm gonna tell you the future. I see you, living happily with somebody who really suits ya. Someone like me.

Sto ascoltando: Coldplay, "Trouble", Parachutes.

Monday, November 13, 2006

C'est pour toi

Tu me regardes et mon cœur tombe à l'eau. Ne te pose pas trop de questions : la réponse est dans mes yeux. Elle est quelque part au milieu de nous deux. C'est pour toi que j'aime encore, c'est pour toi que je suis la, c'est pour toi que j'ouvrais mes bras. Ta présence en moi réveille l'eau qui dort. Je ne connais pas ce que je suis. Je suis quelqu'un de nouveau, quelqu'un de plus beau et peut-être plus fort.