Wednesday, March 29, 2006

Ariel

Stasis in darkness.
Then the substanceless blue
Pour of tor and distances.

God's lioness,
How one we grow,
Pivot of heels and knees! ---The furrow

Splits and passes, sister to
The brown arc
Of the neck I cannot catch,

Nigger-eye
Berries cast dark
Hooks ---

Black sweet blood mouthfuls,
Shadows.
Something else

Hauls me through air ---
Thighs, hair;
Flakes from my heels.

White
Godiva, I unpeel ---
Dead hands, dead stringencies.

And now I
Foam to wheat, a glitter of seas.
The child's cry

Melts in the wall.
And I
Am the arrow,

The dew that flies,
Suicidal, at one with the drive
Into the red
Eye, the cauldron of morning.

(Sylvia Plath)

Tuesday, March 21, 2006

Take my Hand

Touch my skin,and tell me what you’re thinking
Take my hand and show me where we’re going
Lie down next to me, look into my eyes and tell me, oh tell me what you’re seeing
So sit on top of the world and tell me how you’re feeling
What you feel now is what I feel for you
Take my hand and if I’m lying to you
I’ll always be alone
If I’m lying to you
See my eyes, they carry your reflection
Watch my lips and hear the words I’m telling you
Give your trust to me and look into my heart and show me, show me what you’re doing
So sit on top of the world and tell me how you’re feeling
What you feel now is what I feel for you

Take my hand and if I’m lying to you
I’ll always be alone
If I’m lying to you
Take your time, if I’m lying to you
I know you’ll find that you believe me
You believe me

Feel the sun on your face and tell me what you’re thinking
Catch the snow on your tongue and show me how it tastes
Take my hand and if I’m lying to you
I’ll always be alone
If I’m lying to you
Take your time, if I’m lying to you
I know you’ll find that you believe me
You believe me

(Written by Dido Armstrong & Richard Dekkard)

La morte del pittore


I pittori - per non limitarsi che a loro - quando sono morti e sepolti, parlano a una generazione successiva e a più generazioni successive con le loro opere. È tutto qui o c'è ancora dell'altro? Nella vita del pittore forse la morte non è la cosa più difficile.

Vincent van Gogh al fratello Théo, 1888


Monday, March 13, 2006

Upside Down


Who's to say
What's impossible
Well they forgot
This world keeps spinning
And with each new day
I can feel a change in everything
And as the surface breaks reflections fade
But in some ways they remain the same
And as my mind begins to spread its wings
There's no stopping curiosity

I want to turn the whole thing upside down
I'll find the things they say just can't be found
I'll share this love I find with everyone
We'll sing and dance to Mother Nature's songs
I don't want this feeling to go away

Who's to say
I can't do everything
Well I can try
And as I roll along I begin to find
Things aren't always just what they seem

I want to turn the whole thing upside down
I'll find the things they say just can't be found
I'll share this love I find with everyone
We'll sing and dance to Mother Nature's songs
This world keeps spinning and there's no time to waste
Well it all keeps spinning spinning round and round and

Upside down
Who's to say what's impossible and can't be found
I don't want this feeling to go away

Please don't go away
Is this how it's supposed to be
Is this how it's supposed to be

(Jack Johnson)


Wednesday, March 08, 2006

Final Justice

È giunto il momento di fare un po' di autopromozione...

Questa sera (giovedì), alle ore 21, su Sky Vivo, verrà finalmente trasmesso il primo episodio della serie Final Justice con la vera Erin Brockovich, la grintosa (e pettoruta, ve lo posso assicurare) signora interpretata al cinema da una bravissima Julia Roberts, diretta da Soderbergh.

Vi chiederete perché parlo di autopromozione. Ebbene no, non sono la signora Brockovich sotto falso nome. Il fatto è che la serie l'ho tradotta io... Ok, ok, non è un romanzo, ma è comunque una bella soddisfazione vedere una "propria" creatura, no?

Il programma viene classificato come reality show, ma in realtà non è così. Si tratta piuttosto di una sorta di telefilm-verità. In ogni episodio (Sky ne trasmette due alla volta) Erin Brockovich presenta tre casi di donne che, trovatesi di fronte a ingiustizie o vere e proprie tragedie, anziché accettare con rassegnazione ciò che la sorte aveva riservato loro, hanno deciso di lottare e di sfidare il sistema e alla fine... hanno vinto. Il tutto raccontato attraverso le parole della Brockovich e di una narratrice e per mezzo di ricostruzioni con attori e interviste ai protagonisti reali. Very American, isn't it?

8 marzo


Auguri a tutte le donne che visitano questo blog nella giornata a loro dedicata.

Buon 8 marzo!!!


A proposito, qualcuno può togliermi una curiosità? Ho letto in internet un articolo di Antonia Bonomi dal titolo 8 MARZO: festa internazionale della donna, conquista o "contentino"? È vero quanto dice riguardo al fatto che l'episodio delle 129 operaie morte in un incendio a New York sarebbe pura invenzione? Sono rimasto a bocca aperta perché io fino ad oggi ero convinto che quello fosse davvero ciò che aveva dato l'avvio a questa ricorrenza.


La mimosa

In Inghilterra, nel secolo scorso, le ragazze meno carine erano solite infilare un fiore d’acacia nell’occhiello della giacca, della camicetta oppure fra i capelli per esibire la loro ideologia. Diverso significato veniva attribuito alla mimosa dagli indiani d’America; in base ad una vecchia usanza un ramoscello d’acacia era donato da ogni giovane alla ragazza che gli aveva infuocato il cuore. Il loro aspetto delicato nasconde forza e vitalità; per questo è simbolo di forza e femminilità.


Sunday, March 05, 2006

Il mare



Ed è qualcosa da cui non puoi scappare. Il mare.
Il mare incanta, il mare uccide, commuove, spaventa, fa anche ridere, alle volte, sparisce, ogni tanto, si traveste da lago, oppure costruisce tempeste, divora navi, regala richezze, non dà risposte, è saggio, è dolce, è potente, è imprevedibile.
Ma soprattutto: il mare chiama.
Non fa altro, in fondo, che questo: chiama
Non smette mai, ti entra dentro, ce l'hai addosso, è te che vuole.
Puoi anche far finta di niente, ma non serve.
Continuerà a chiamarti.
Questo mare che vedi e tutti gli altri che non vedrai, ma che ci saranno, sempre, in agguato, pazienti, un passo oltre la tua vita.
Instancabilmente, li sentirai chiamare.
Senza spiegare nulla, senza dirti dove, ci sarà sempre un mare, che ti chiamerà.

(Alessandro Baricco da Oceano Mare)

Grazie, Hobbes, per questo regalo...

Wednesday, March 01, 2006

Influenza aviaria

Se telefonando...

Più o meno all'inizio del romanzo Il giovane Holden - il cui titolo originale è The Catcher in the Rye, con riferimento al testo di Burns del post precedente (se non ne sapete il motivo, leggete il libro e scopritelo ;-)) - il protagonista Holden Caulfield dice di stare leggendo un libro che gli è stato dato in biblioteca per errore. Lui se ne accorge solo una volta tornato nella sua camera, ma decide di leggerlo ugualmente. Il romanzo è Out of Africa (La mia Africa) di Karen Blixen, al secolo Isak Dinesen, sicuramente la più nota scrittrice danese prima dell'arrivo di Peter Høeg (e forse nonostante Høeg). In proposito, come non ricordare il bel film con la sempre meravigliosa Meryl Streep e il quanto mai conturbante Robert Redford (da far attorcigliare le budella, citando la magnifica Julia Roberts alle prese con La Traviata in Pretty Woman)?
Dopo la Blixen, Holden cita come suo altro autore preferito Ring Lardner, giornalista e scrittore morto nel 1933. E poi Thomas Hardy con The Return of the Native e William Somerset Maugham con Of Human Bondage.
Ma quello che più mi colpisce in questa pagina di Salinger è una cosa che Holden afferma. Egli scrive che ciò che veramente lo lascia sbalordito è un libro che, una volta finito, ti fa desiderare che l'autore sia un tuo amico, e che tu lo possa chiamare ogni qual volta ti venga voglia di farlo (di chiamarlo!!). Ci sono dei romanzi, racconti, poesie, ecc. che vi fanno sentire così? Naturalmente non è necessario che gli scrittori siano vivi... Non poniamo limiti alla fantasia... Per quanto mi riguarda, credo che avrei voluto telefonare alla Allende dopo aver letto La casa degli Spiriti o a Bulgakov dopo aver divorato Il Maestro e Margherita. E vorrei che fossero miei amici John Irving e Alan Hollinghurst. Vorrei scrivere lunghe lettere a García Lorca e soprattutto ad Emily Dickinson (e ricevere in cambio quelle sue pagine intensissime...) E ancora avrei telefonato all'Hermann Hesse di Narciso e Boccadoro (ma non a quello di Siddharta, che detesto). Vorrei essere amico di Hanif Kureishi e di altri che aggiungerò man mano... Ma ora mi piacerebbe che diceste la vostra.
Vi pongo anche un'ultima domanda... Vi è mai capitato di innamorarvi di un libro per sbaglio? Perché l'avete preso pensando che fosse qualcos'altro, perché vi hanno dato il testo sbagliato, perché quando l'avete acquistato o preso a prestito non avevate la minima idea di che cosa fosse?