Friday, May 17, 2013

Se telefonando...

Più o meno all'inizio del romanzo Il giovane Holden il protagonista Holden Caulfield dice di stare leggendo un libro che gli è stato dato in biblioteca per errore. Lui se ne accorge solo una volta tornato nella sua camera, ma decide di leggerlo ugualmente. Il romanzo è Out of Africa (La mia Africa) di Karen Blixen. Dopo la Blixen, Holden cita come suo altro autore preferito Ring Lardner, giornalista e scrittore morto nel 1933. E poi Thomas Hardy con The Return of the Native e William Somerset Maugham con Of Human Bondage. Ma quello che più mi colpisce in questa pagina di Salinger è una cosa che Holden afferma. Egli scrive che ciò che veramente lo lascia sbalordito è un libro che, una volta finito, ti fa desiderare che l'autore sia un tuo amico, e che tu lo possa chiamare ogni qual volta ti venga voglia di farlo (di chiamarlo!!). Ci sono dei romanzi, racconti, poesie, ecc. che vi fanno sentire così? Naturalmente non è necessario che gli scrittori siano vivi... Non poniamo limiti alla fantasia... Per quanto mi riguarda, credo che avrei voluto telefonare alla Allende dopo aver letto La casa degli Spiriti o a Bulgakov dopo aver divorato Il Maestro e Margherita. E vorrei che fossero miei amici John Irving e Alan Hollinghurst. Vorrei scrivere lunghe lettere a García Lorca e soprattutto ad Emily Dickinson (e ricevere in cambio quelle sue pagine intensissime...) E ancora avrei telefonato all'Hermann Hesse di Narciso e Boccadoro (ma non a quello di Siddharta, che detesto). Vorrei essere amico di Hanif Kureishi e di altri che aggiungerò man mano... Ma ora mi piacerebbe che diceste la vostra. Vi pongo anche un'ultima domanda... Vi è mai capitato di innamorarvi di un libro per sbaglio? Perché l'avete preso pensando che fosse qualcos'altro, perché vi hanno dato il testo sbagliato, perché quando l'avete acquistato o preso a prestito non avevate la minima idea di che cosa fosse?