Wednesday, December 12, 2007

Lo sciopero dei camionisti

In questi giorni sto seguendo con preoccupazione e con indignazione quello che sta accadendo per quanto concerne lo sciopero degli autotrasportatori. Preoccupazione perché quanto sta succedendo mi ricorda tanto i fatti che in Cile precedettero il colpo di stato di Pinochet, indignazione perché sono (quasi) certo che le ragioni di questo sciopero siano non economiche, ma politiche. Non voglio cadere in facili teorie del complotto, ma non mi stupirei se dietro tutto questo ci fosse un abile orchestratore. E questa Italia, nuova repubblica delle banane, mi fa arrabbiare. Spero che il Governo usi il pugno di ferro contro queste persone e non si lasci ricattare. Perché di ricatto si tratta. Di ricatto, di prepotenza e di coercizione. È un diritto sacrosanto scioperare, ma ci sono modi e luoghi per farlo. Perché bloccare le autostrade? Perché mandare al macero milioni di euro di merci? Perché causare serie difficoltà alla società civile? Che cosa farebbe uno di questi signori se un loro figlio si ferisse o avesse un malore e dovesse essere portato urgentemente in ospedale da un'ambulanza rimasta senza carburante? E se è un diritto scioperare, lo è anche il non scioperare: cosa sono quei tagli di gomme o quei pestaggi o le altre forme di coercizione nei confronti di chi non vuole continuare la serrata? Atti criminali. Punto e basta.
Queste persone si lamentano di stipendi più bassi di quelli degli operai, ma stento a crederlo: molti di loro sono padroncini, liberi imprenditori, con le loro belle BMW o i loro SUV parcheggiati nel garage. È inutile predicare il libero mercato, salvo poi appellarsi all'aiuto dello stato quando le cose vanno male. Come si suol dire non è possibile avere "la botte piena e la moglie ubriaca".
Le distanze tra Governo e trasportatori non mi sembrano così incolmabili, o almeno non lo sarebbero se vi fosse un reale spirito di dialogo e se si avesse a cuore il bene dell'Italia. Ma in questo nostro paese il bene dell'Italia è, purtroppo, un miraggio e, bene che vada, ognuno pensa solo al proprio orticello. In questo caso specifico, però, penso non si tratti nemmeno di banale egoismo e miopia, ma della precisa volontà di nuocere al Governo ed eventualmente rovesciarlo. Non essendoci riusciti in altri modi...

Sto ascoltando: Sufjan Stevens, "The Upper Peninsula", Michigan, Rough Trade/Sanctuary, 2004.

4 comments:

Masso said...

Bravi bravi...appena toccano i vostri interessi saltate tutti in piedi...per poi tornare a pecora subito dopo...ma vogliamo capirlo che fare gli scioperi da due ore (ormai cavallo di battaglia del triofascista CGIL_CISL_UIL?) non serve a nulla? Viva i camionisti!
Siete bravi a lamentarmi, ma non capite che non lavorano nemmeno loro? Non è che prendono lo stipendio anche se fanno i blocchi...e lo fanno anche per noi, se ci pensate. Anzi secondo me ci stanno insegnando molto.
Che cosa vi aspettate dal governo se non riesce nemmeno ad approvare un comma contro l'omofobia? Che venga incontro ai camionisti "a posteriori"? Si, si, intanto togliete i blocchi, POI ci penseremo...ci credete? A posteriori in Italia non si è mai fatto nulla, quindi ben venga una categoria che riesce in qualche modo a tutelare i propri interessi.
Grazie per l'attenzione, Massimo.

Edward Phelan said...
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Edward Phelan said...

Ciao Massimo, grazie della visita e del commento. Ho dato un'occhiata anche al tuo blog. Fantastici i lavori con il legno che fai. Cercherò di farti pubblicità ;-)

Tornando all'argomento dello sciopero, voglio subito sgomberare il campo da ogni rischio di fraintendimento: io non sono contro il diritto di sciopero. Ci mancherebbe! Però non mi piace la modalità che è stata scelta in questo caso.

Come dicevo nel mio post, se è giusto che le persone abbiano il diritto di scioperare, è anche giusto che a chi non vuole scioperare sia consentito di non farlo. I tafferugli, le botte volate, i copertoni tagliati, quindi, non dovrebbero trovare spazio in una protesta pacifica.

Inoltre dovrebbero esserci delle regole per non mettere in ginocchio un'intera nazione.

Che questo governo non stia entusiasmando mi sembra lapalissiano. Del resto non credo che la destra saprebbe fare di meglio (anzi...) e peraltro non l'ha fatto nei cinque anni in cui ha governato.
Sul comma concernente l'omofobia, se leggi un po' anche gli altri post nel mio blog scoprirai che ho validi motivi per non essere troppo contento della non approvazione.

Ti assicuro che lo sfogo non era dovuto ad interessi personali lesi. E ti garantisco anche che non sono un qualche yuppie pieno di soldi e sostenitore del liberismo sfrenato. Però un po' mi fa arrabbiare quando vedo l'ipocrisia di alcune persone (e ce ne sono anche tra i camionisti scioperanti) che dicono che lo stato non si deve immischiare, che non deve essere assistenzialista, che deve lasciare che il mercato si regoli da sé. Poi il mercato - che si regola da sé - stabilisce che il petrolio aumenta di prezzo e tutti a correre a chiedere aiuto a chi? Allo stato...

La mia è semplicemente la convinzione che per essere forti non bisogna necessariamente usare le maniere forti o alzare la voce, ma è meglio la tenacia e l'intelligenza. Sarà forse un'utopia o forse la mia è solo stupidità e in futuro dovrò ricredermi, ma tant'è. Grazie anche a te per l'attenzione. Stefano

Masso said...

Ciao Edward,
innanzitutto, credo che in Italia siano rimaste poche persone a credere che il prezzo della benzina lo faccia il mercato, così come il prezzo di qualsiasi altro bene di prima necessità!:-)
In secondo luogo, per il discorso che fai tu sarei daccordissimo se la nostra situazione fosse uguale a quella della Svezia...allora si...purtroppo però siamo in Italia, e ci dobbiamo confrontare ogni giorno con vari privilegi (non so se guardi ogni tanto Report).
Terzo e ultimo,siccome le rivendicazioni di chi sciopera, se accettate, rientrano anche nella disponibilità dei krumiri(che mentre gli altri scioperano, sperano di continuare a lavorare come se nulla fosse accaduto), io direi che il comportamento di chi ostacola i krumiri sia sacrosanto.
Oh, ben inteso, non sono di Forza Italia, siccome molti pensano che questo sciopero sia una manovra del parlamentare Uggè per fare cadere il governo...te lo dice uno che l'ultima (e l'unica) volta ha votato Rifondazione, il partito che ora ha il conflitto di interessi (gli interessi di chi sta al governo con quelli dei lavoratori e disoccupati come me)più vergognoso della storia del paese.