Wednesday, September 26, 2007

Chiamatemi Ugo...

... Fantozzi naturalmente. Ebbene sì, perché ho la mia personale nuvola, ormai ne sono certo. Ascoltate i fatti e poi ditemi che non è vero.

Settimane di sole splendente, non una nuvola in cielo. Un inizio d'autunno splendido. Mercoledì della settimana scorsa vado dal carrozziere che mi deve fare una riparazione all'auto (per la terza volta mi hanno scassinato l'auto e mi hanno rovinato le serrature). Mi chiede gentilmente di ripassare lunedì perché ha tantissimo lavoro e io dico: "D'accordo, a lunedì". Lunedì torno e c'è un sole ancora più splendente. Consegno la macchina. Il giorno dopo devo andare in università e anche quello dopo e quello dopo ancora (domani), ma tanto mi dico: "C'è un sole splendido, prendo lo scooter". Nell'istante stesso in cui ho messo le chiavi nelle mani del carrozziere un brivido mi ha percorso la schiena...

Martedì 25 settembre 2007. Mi alzo alle 8.30 e sollevo la tapparella. Fuori il cielo è leggermente coperto, ma non tanto. In università devo andare al pomeriggio e non mi do troppa pena. Il cielo si rannuvola sempre più. Esco alle ore 12.00 e arrivo incolume in Città alta. Alle 13 comincio a fare esami (studenti bravi, fortunatamente, il voto più basso un 25). Finiti gli esami vado in ufficio. Ora di tornare a casa. Salto sullo scooter e... comincia a piovere! Fortunatamente piove poco e arrivo a casa, un po' bagnato, ma non troppo.

Mercoledì 26 settembre 2007. Secondo giorno senz'auto e secondo giorno che devo andare per forza con lo scooter in università. Non ho scelta. Piove, naturalmente. Fortunatamente smette per una mezz'ora e ne approfitto per arrivare in università. Riprende a piovere, poi mentre sono a lezione smette per tutto il tempo. Finisce la lezione di dottorato ed esco con R., F. e C. a prendere una birra (anzi due, ma piccole ;-)). Poi è ora di tornare a casa, perché è tardi. Ed ecco che PIOVE A DIROTTO! Torno a casa fradicio (nemmeno la cerata ho nel bauletto) e congelato (ci saranno 16 gradi).

Insomma, un crescendo di intensità. Se tanto mi dà tanto, domani che è il terzo e ultimo giorno che devo andare in uni durante questa settimana ci dovrò andare in barca. E scommetto anche che non appena mi restituiranno la macchina il sole splenderà di nuovo. Nuvola di Fantozzi, sii maledetta!!!

Sto ascoltando: Counting Crows, "Colorblind", This Desert Life, Geffen Record, 1999.

4 comments:

Anonymous said...

per non farti sentire solo, ti svelo che lo stesso giorno io e il Capoccione ci siamo bagnati da capo a piedi al ritorno dal nido. lui aveva anche la sua prima bella cicatrice vissuta: un morso anonimo sul naso.

Edward Phelan said...

Oh, wow! E lo vedi che è proprio Marlon Brando?? :-)

Anonymous said...

in realtà la cicatrice fa molto più Jean Gabin. in questi giorni, poi, mette i molari e vuole il ciuccio fisso. però non lo tiene come tutti i bambini, lo spinge da un lato per morderlo con le gengive all'altezza dei dentoni in uscita, e sembra Humphrey Bogart con la cicca.

che dire? non so se ho generato un mito o un mostro...

Edward Phelan said...

@Chiara: sicuramente hai generato un mito... Tale madre, tale figlio, no??? :-)