"Ricordiamoci che esiste una legge che punisce i maltrattamenti"
"Gli animali hanno un ruolo sociale"
Anche il governo contro gli abbandoni
Ogni anno in Italia sono oltre 140 mila i cani lasciati al loro destino
un fenomeno che alimenta il randagismo e il business dei canili-lager
di ALESSANDRA VITALI
ABBANDONARE la città non è un reato. Abbandonare gli animali, sì. Lo slogan della campagna 2006 della Lav, la Lega Antivivisezione, rinfresca la memoria a chi non sa, non ricorda, o non vuole ricordare. Cioè che esiste una legge (la 189 del 2004) che vieta il maltrattamento degli animali, prevede pene pecuniarie ma anche la reclusione fino a un anno. Però, ogni anno, vengono "buttati" 140 mila cani. Quindi: scarichi su un cavalcavia il tuo animale, e già questo è un atto ignobile; metti a rischio la sua incolumità e quella di altre persone (mai sentito di incidenti causati da animali che vagano lungo le strade?) e per giunta rischi di finire in galera. Chissà se ne vale davvero la pena. O se non sarebbe meglio pensarci bene, prima di prendere un cucciolo per soddisfare un capriccio.Estate, ci risiamo. Alla vigilia dell'esodo di fine luglio, la Lav lancia una nuova campagna di sensibilizzazione. Quest'anno, con una novità: per la prima volta il governo si affianca all'iniziativa. Il sottosegretario alle Politiche per la famiglia, Chiara Acciarini, ha fatto proprio l'appello e ha ospitato nei suoi uffici romani la conferenza stampa di presentazione della campagna, seduta al fianco di Gianluca Felicetti, presidente della Lav. Convinta della necessità di arginare il fenomeno dell'abbandono, ricorda anche che "questo governo è diventato tale grazie a un programma in cui ampio spazio è stato dedicato ai diritti degli animali. E' giusto tenere fede a quel che è stato promesso agli elettori".
In Italia al momento si contano oltre 7 milioni di cani e oltre 8 milioni di gatti. "Più di una famiglia su tre vive con un animale, e a cani e gatti è sempre più riconosciuto un ruolo sociale, di miglioramento della vita, di sostegno a bambini e anziani" ha spiegato Acciarini, che annuncia di voler dare "un contributo concreto affinché nuove famiglie si rendano più disponibili a prendere con sé in maniera responsabile un animale. Proprio perché riguarda le famiglie, come ministero siamo tenuti a occuparcene". Fra le idee, una politica di sterilizzazione per contenere le nascite.
Per favorire una migliore convivenza animali-famiglie e contrastare gli abbandoni, la Lav propone al governo quattro misure immediate. Intanto, spiega Felicetti, "l'aumento della quota di detrazione, dalla dichiarazione dei redditi, delle spese veterinarie, oggi pari al 19%, rendendola totale per chi adotta un cane dalla strada o da un canile, e poi la sterilizzazione, che da un veterinario costa fra i 250 e i 350 euro, l'iscrizione all'anagrafe canina, il microchip e il passaporto europeo".
Ma la Lav propone anche una riduzione al 10% dell'Iva sul cibo e le prestazioni mediche, oggi considerate "beni di lusso", e ancora, il sostegno e gli incentivi ad aumentare le possibilità di accesso alle strutture turistiche e ai mezzi di trasporto, infine l'inclusione dell'anagrafe canina, felina e equina nello stato di famiglia, per rendere disponibile un database nazionale degli animali domestici.
Contrastare gli abbandoni significa debellare le opportunità di guadagno provenienti dal business dei canili. Alcuni comuni, di fronte all'emergenza randagi, appaltano a privati la gestione di ricoveri con un contributo giornaliero che può arrivare a 7 euro per ogni cane. Qualcuno, con quei soldi, ci mantiene gli animali, in attesa di adozioni. Qualcun altro spera che l'adozione non arrivi mai: più cani, più soldi. Che però non finiscono dal veterinario o nella ciotola ma nelle tasche di chi gestisce l'affare. E le bestie? Malnutrite, malate, stipate in gabbie anguste.
Una campagna, quella contro i canili-lager, che alla Lav sta a cuore da tempo. E che raggiungerà il proprio obiettivo solo quando si riuscirà a sconfiggere il fenomeno dell'abbandono. Fotografato da cifre contrastanti ma comunque inquietanti: secondo il ministero della Salute, in Italia ci sono 640 mila cani randagi, di cui fra i 160 mila e i 230 mila nei canili. Un milione 290 mila, invece, i gatti randagi. Secondo la Lav i cani vaganti in Italia sarebbero almeno un milione, e 550 mila quelli nei canili.
(28 luglio 2006, La Repubblica online)
4 comments:
Ciao Stef, grazie mille del commento gentile sul mio blog! Non perdo il sorriso, solo che è un momento un po' così e l'estate non aiuta...
abbracci
figurati fabiana! spero che questo momento no pasi in fretta. un abbraccio!
grazie ste per aver ricirdato che gli abbandoni estivi sono atti BESTIALI. io e l'ing-fil siamo volontari di un canile (tutt'altro che lager) e ricordiamo sempre tutti che se non ci si può far carico di un animale:
a) non si prende
b) si può lasciare in molte strutture che se ne occupano in maniera splendida.
noi andiamo sempre in vacanza in hotel che ospitano anche i cani e la nostra Pulcina del Toboso è sempre felice
Sì, quando mostrano in TV questi animali che vagano sperduti sulle strade alla ricerca dei loro padroni (sì, perché loro ai padroni vogliono bene lo stesso, anche se sono esseri abietti che li hanno abbandonati) mi si stringe il cuore. Sarà perché il mio micio è morto proprio in estate 3 anni fa (di malattia) e mi manca moltissimo... È stata una perdita straziante, come se fosse morto un mio caro amico. PEr questo motivo ho colto l'occasione al balzo quando ho visto l'articolo. Ricordare che questo fenomeno esiste e che è un atto spregevole non fa mai male...
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