Friday, August 04, 2006

Un'immersione nell'arte




Le giornate di mercoledì e giovedì non sarebbero potute essere più diverse :) Climaticamente e dal punto di vista delle attività. A parte la prima parte della giornata - spesa come sempre fino alle 4.45 pm in biblioteca a leggere - mercoledì ho cominciato a fare shopping (una prima tornata dello shopping) e mi sono comperato dei magnifici boxer da bagno della Speedo, azzurri e bianchi, a fiori (how queer!), lunghi fino al ginocchio (come si usano qui). Giovedì, invece, dopo la sorpresa di un abbassamento della temperatura di ben 21 gradi (dai 43 di mercoledì ai 22 di giovedì) e dopo il dovere, mi sono diretto all'Art Institute of Chicago. Lì c'è un museo d'arte stupendo. Quello che mi interessava, più che l'arte africana, l'arte coreana, giapponese, cinese e via dicendo, era la collezione di arte moderna e contemporanea. Ho cominciato dal fondo, cioè dall'arte americana, che non avevo potuto vedere l'anno scorso quando sono venuto a Chicago perché la galleria era in restauro. Ne valeva la pena perché ci sono dei veri capolavori e, in particolare, ce ne sono due assolutamente imperdibili: Nighthawks di Edward Hopper e American Gothic di Grant Wood. Si tratta rispettivamente del secondo e terzo dipinto raffigurati qui sopra. Una scoperta è stato invece il quadro Nightlife di Arcibald Motley Jr. (il primo raffigurato). È stata una grande emozione vederli dal vivo. Devo dire che Hopper, in particolare, mi ha lasciato davvero a bocca aperta. Nel dipinto si vede questo diner di notte, tutto è solutamente anonimo, nessuna insegna, nessun nome delle vie. Il locale non sembra avere un ingresso e quindi lo spettatore rimane tale. Chi è fuori dal quadro è come un voyeur che guarda attraverso la vetrina. Ma all'interno ci sono solo quattro personaggi e tutti sembrano vivere in un mondo diverso, ciascuno il proprio, senza possibilità di comunicare tra loro. L'atmosfera è rarefatta, sospesa, ma in maniera diversa dalla sospensione di un surrealista come Magritte o della pittura metafisica di De Chirico. Qui sembra piuttosto come quelle notti d'inverno, estremamente terse, con un cielo stellato che lascia senza fiato e tutto intorno c'è il silenzio, o forse un boato costante, a cui siamo così abituati da non percepirlo come tale. Forse è proprio il rumore delle stelle...

P.S. Vi risparmio un elenco di tutti gli artisti che ci sono. Io come al solito mi sono seduto per perdermi DENTRO i dipinti di Rothko e per contemplare estaticamente Pollock, ma che dire dei Picasso, dei Klee, dei Kandinkij, Mirò, per non parlare degli impressionisti e postimpressionisti, inclusa la Domenica alla Grande Jatte di Seurat? Se volete farvi un giro virtuale delle collezioni andate qui e potrete vedere le opere artista per artista o categoria per categoria (sulla sinistra il menù).

6 comments:

Anonymous said...

Anch'io sono capitato qua col passaparola dopo aver visto il link nel sito di Focaccina (volgarmente conoscitua come Slivovilla). Blog molto carino, già solo il post su JD (volgarmente conoscituo come Zach Braff) vale la mia incondizionata simpatia. E poi è scritto da Chicago, la città dove è ambientato il dramma de "L'aereo più pazzo del mondo"!
Due parole su questi tre quadri: il primo non lo conoscevo; di Hopper ho l'edificio rosso col negozio da barbiere come sfondo del desktop del mio pc (è uno dei motivi per cui Hopper è famoso nel mondo); i due contadini del terzo quadro ricordo che ricorrevano spesso in "The Rocky Horror Picture Show", ma non ero riuscito a capire se la cosa aveva un significato particolare

Edward Phelan said...

Grazie Pertolon!! Mi fanno sempre piacere le visite di nuovi amici :) Spero che tornerai! Adoro Scrubs e Zach Braff... Riguardo all'arte, beh, Motley non lo conoscevo nemmeno io, ma mi ha molto colpito. Era un artista di Chicago. Su Wood dovrò rivedere il Rocky Horror Picture Show, perché non mi ricordavo di averlo visto lì :)

Anonymous said...

Ciao Stef! In attesa di altri interessantissimi aggiornamenti (questo è bellissimo) volevo dirti che oggi sono molto felice perché ho ritrovato un oggetto che credevo irrimediabilmente perduto e invece....
Sì, lo so, non è una notizia di importanza mondiale, ma avevo voglia di dirlo a qualcuno :-)))
a presto

Edward Phelan said...

Grazie Fabiana!!! Sono molto felice. Anche le gioie piu' piccole possono riempire le giornate... E credo che questa sia piu' di una piccola gioia per te...

Anonymous said...

certo, le gioie piccole sono importanti perché riempiono le giornate, in attesa che ritornino quelle grandi :-)
abbracci

Anonymous said...

Ecco io ne so meno di zero di arti figurativi (non capisco e quindi non gradisco, mi sa)... tanto che il mio coltissimo contributo è un collegamento diretto tra l'ultima immagine e la sigla di Desperate Housewives ;p